martedì 13 agosto 2013

SHXCXCHCXSH - STRGTHS (2013, Avian)

È tradizione. A ferragosto piove. Il bagnino e il bagnante hanno di cui lamentarsi al riparo dei gazebi –che poi cosa ti ripari che il cielo è nuvoloso. L’hai mangiato il cocomero?, chiede una signora piemontese dalla pelle rossastra, figlia illegittima di una crema protettiva 50 vecchia di almeno dieci anni e di una esposizione solare da neofita della vacanza. Il piccolo, presumibilmente in un delirio pre-digestivo, fissa con occhi sbarrati la bandierina issata al termine della passerella che porta al mare: sventola un rosso orgoglioso più che allarmato. I scogli ricevono ondate di acqua grigia, i gabbiani se ne vedono bene dallo sporcarsi le loro zampe. Forse i pesci, quei pochi pesci che vagano nel Mare Adriatico, si comportano da veri uomini: si alzano dal loro tavolo a fine pranzo, dopo il caffè, e si stendono sul divano a leggere la Gazzetta. Il caffè con il Varnelli. Il bar sul lungomare è deserto. La macchina tritaghiaccio per le granite ruota la sua spirale nel silenzio artico del bancone. Quest’anno per fronteggiare la crisi ci sono solamente due macchinette che sminuzzano solo ghiaccio, senza sciroppo. Quello, lo sciroppo, lo si aggiunge una volta spillato il ghiaccio, così da porre il cliente difronte ad una gamma di gusti maggiore. The freedom of choice. Si fa molta fatica ad accettare le scelte altrui, ma ti hanno sempre insegnato che in un verso o nell’altro lo devi fare. Ecco perché mi ritrovo a camminare con le infradito mezze scassate, la barba lunga, le lenti da sole polverose e una maglietta dei Metallica stinta sul lungomare, oscillando continuamente tra la vuota insofferenza che solo quel giorno dell’anno ti sa dare e un paio di biciclette parcheggiate sulla destra del marciapiede. E l’hai deciso tu. Covando come una cicogna malata, la speranza di un giorno in cui parleremo anche delle conseguenze.

“i sentimenti vaffanculo, sono un vapore oleoso che offusca l’orizzonte”

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